mercoledì 14 ottobre 2009

Controllone!

Ieri record di permanenza in day hospital, dalle 15 alle 19,45!
Tempi divisi così:
A) 50 minuti ad aspettare che arrivasse qualcuno (le loro vecchie abitudini a cui non mi abituerò mai…ma altri pazienti testimoniavano che in reparti di audiologia di altre città non è che sia diverso)
B) 1,30 h per i vari esami (proprio tanti e approfonditi devo ammettere. Per la prima volta post impianto tra l’altro mi hanno fatto la valutazione foniatrica)
C) 1 ora per la mappa o meglio le mappe (vedi sotto)
D) 1 ora di confronto/discussione/conversazione con tutto il team
E)Il resto adempimenti in amministrazione.
Dettaglio qualcosa:
Mappe: è il grande punto su cui discutiamo sempre a lungo. Io sono sempre per provare tutte le potenzialità che il produttore mette a disposizione, loro (o meglio il responsabile, ché i due ragazzi di loro sarebbero – è la mia impressone - invece più aperti a sperimentare) ritengono che più mappe in contemporanea tendono a confondere il paziente. Con stupore ho scoperto che sono l’unica loro paziente a cui hanno deciso a metterne più di una. Che onore! “A noi non piacciono e i pazienti non ce le chiedono” testuali parole. Comunque dopo “ampia” discussione ho avuto, più o meno quel che desideravo, adesso ho 4 mappe.
1 - Base, quella preparata da loro in base agli esami aggiornata. Mi piace, mi sembra mi dia qualcosa in più
2 – In sostituzione della ABRO che mi avevano messo l’altra volta, eliminata perché non soddisfatti delle performance riduce l’entità del suono totale in entrata. Anche questa la trovo molto comoda, migliore della precedente, provata oggi in mensa, luogo molto rumoroso, la collega normoudente diceva che ora sentivo meglio di lei.
3- Come la 3 già messami a Luglio solo che aumenta come chiedevo, il bilanciamento tra entrata del cavo audio e campo libero aumentando il campo libero
4 - Whisper: è una degli smart sound proposti dalla Cochlear, (appunto quelli che a loro non piacciono) aumenta il suono in entrata in situazioni tranquille. Anche questa provata in ufficio. Ho sentito tutto il lungo racconto al telefono delle vicissitudini idrauliche della collega. Interessante (sentire tutto non le vicissitudini, che risparmio qui).

Ho poi parlato a lungo soprattutto con il Dr.R. - ma poi in finale ci hanno raggiunti tutti – di tutta la mia vicenda quindi anche quel post qui sotto che a lui avevo mandato per email e non gli era piaciuto. Ora ho capito perché. Mi ha detto qualcosa di cui io finora non avevo avuto percezione cioè che i miei risultati loro li considerano “eccezionali” (tra gli adulti seguiti finora da loro dice che solo un’altra persona li ha avuti come i miei) che normalmente non ne hanno di simili perciò non vogliono dare false speranze. Per esempio dice che ora se io parlassi con un paziente incerto potrei essere "pericolosa" darei troppe aspettative. Messa così mi sembra una cosa onesta. Ancora mi ha raccontato di altri episodi, le loro prospettive, la loro concezione di intervento. (Parentesi scherzosa quando mi descriveva la differenza tra il loro reparto e un reparto non solo italiano ma addirittura europeo medio mi sembrava di sentire "We are the champions" in sottofondo... Ma in fondo questa loro sicurezza mi piace e sono sicura che aiuta anche loro.)

In generale posso dire di avere un bel rapporto con tutti loro. Certo hanno questa pessima abitudine dei ritardi; spesso ci scontriamo perché la pensiamo diversamente e veniamo da sponde opposte – il mio vissuto di paziente, la loro esperienza di professionisti - ma la dialettica e il confronto proficuo non vengono mai meno. Credo che sia una ricchezza reciproca non sempre presente nel rapporto medico - paziente.

1 commento:

Koredititti ha detto...

comprendo bene che i medici non vogliono sbilanciarsi...tu sei lanciatissima...
quasi una paziente difficile da gestire: ne sai più di loro. Complimentoni